Sicurezza stradale, prevenzione ed educazione: è questa la strada da prendere

Il tema della sicurezza stradale è uno di quei temi che riguarda tutti. Ogni fascia di età. Tutti i cittadini, siano essi pedoni o fruitori dei mezzi pubblici, automobilisti o ciclisti.

Comportamenti individuali e/o collettivi che nel nostro “essere cittadini” fanno parte della nostra quotidianità, apparentemente innocui e che invece a volte possono rappresentare una minaccia, anche mortale!

Non più di due mesi fa lo stesso assessore alla Mobilità del Comune di Roma Linda Meleo in Aula affermava: “Per noi il tema della sicurezza stradale assume un’importanza ancor più fondamentale perché Roma ha il primato negativo del numero totale di incidenti in città e di incidenti mortali, con una media di 1 morto ogni 2 giorni e 47 feriti al giorno. Questo dato va abbattuto per rendere veramente sostenibile sia la vita dei cittadini che l’intera gestione del sistema della sicurezza, perché comporta costi sociali altissimi e un impatto economico impressionante”.

I numeri, rappresentati da Jean Todt, delegato Onu per la sicurezza stradale, nell’aula Giulio Cesare in occasione della stessa seduta straordinaria dell’assemblea capitolina dedicata al tema non furono meno terribili:

“…Roma sta registrando una preoccupante crescita di morti” su strada a causa degli incidenti “negli ultimi 3 anni siamo passati dai 140 morti del 2013 ai 154 del 2014, ai 173 del 2015. 2,5 milioni di persone ogni anno perdono la vita in un incidente stradale, la morte su strada è tra le prime dieci cause di morte nel mondo, 50 milioni sono i feriti. Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte a livello globale per i giovani, per le persone tra i 15 e i 29 anni. Sono numeri impressionanti e inaccettabili. 3.400 persone muoiono in Italia ogni anno su strada e circa 250mila risultano ferite. Nel 2015 per la prima volta dal 2001 il numero delle vittime è cresciuto del + 1,1%…”

“In Italia più che una questione di numeri è una questione di infrastrutture e veicoli più sicuri. A differenza di altre malattie, il vaccino ce l’abbiamo: sicurezza, infrastrutture, educazione dei giovani, assistenza dopo gli incidenti. Ognuno deve fare la sua parte” ha concluso Jean Todt.

In concomitanza della Settimana mondiale della sicurezza stradale, dall’8 al 14 maggio, promossa dall’Onu ci piace come Adoc plaudire ed evidenziare due belle iniziative promosse a Roma e che, a nostro avviso, andrebbero estese in modo permanente anche sul resto del territorio nazionale.

La prima, promossa dalla neo dirigente dei VV.UU. del Gruppo Tintoretto Dott.ssa Antonella Marsiglia.

Lo scorso venerdì, infatti, sulla via Ostiense i Vigili urbani per cinque ore oltre alla solita funzione di controllo hanno associato anche quella educativa. E’ accaduto così, superando l’originaria diffidenza che parecchi giovani, apprezzando l’iniziativa si siano volontariamente sottoposti alla misurazione di alcol nel sangue. Alla fine di ogni test, sono state consegnate loro delle card, contenenti la lista delle sanzioni e/o delle pene da applicare in caso di accertamento delle trasgressioni, se colti alla guida.

Il tutto accompagnato da una “amichevole chiacchierata” sugli effetti provocati alla salute dall’assunzione non moderata di alcolici.

I numeri sono stati sicuramente interessanti. La finalità e la modalità ancor di più. Tra le decine di persone coinvolte in maggioranza tra i 18 ed i 30 anni ci piace sottolineare quello relativo ad i 5 neo-patentati trovati inidonei, verso i quali riteniamo, la bella chiacchierata abbia contribuito in futuro a “schiarire le idee”.

Davvero una bella iniziativa. Un’ azione di prevenzione del tutto in linea con quanto come Adoc chiediamo alle istituzioni da molto tempo, non solo per combattere la piaga dell’abuso alcolico ma anche quello dell’assunzione di droghe, spesso all’alcol associato. Temi sui quali da parecchio tempo, cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni evidenziando oltre il problema anche possibili soluzioni.

Prevenire educando, davanti le discoteche, nelle scuole e comunque nei luoghi frequentati dai giovani è la strategia che a nostro parere può a medio e lungo termine dare buoni risultati, e per questo chiediamo agli organi competenti che tale brillante iniziativa venga estesa su tutto il territorio di competenza, in modo permanente. Certamente la sola via sanzionatoria ha mostrato, non per demerito certamente delle forze dell’ordine (anzi), tutti i suoi limiti e per certi versi la sua impraticabilità.

L’altra bella iniziativa è l’adesione del comune di Roma al programma pilota finanziato dalla Regione Lazio per interventi a favore della sicurezza stradale. Tra i progetti proposti: Giovani e Sicurezza Stradale; messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola; Pedibus e cultura della mobilità sicura e sostenibile; sicurezza degli itinerari pedonali e ciclabili e cultura della mobilità attiva; sicurezza degli Over 65’e accessibilità al TPL. Infine, mobilità degli anziani e accessibilità in sicurezza ai servizi di trasporto pubblico.

Concordiamo con l’assessore Mobilità Linda Meleo quando afferma  che: “… abbiamo il dovere morale di imprimere un cambiamento vero …tramite una vera e propria educazione alla strada…” e proprio per questo ed in considerazione dell’ampliamento delle competenze Consulta, in particolar modo sui temi della sostenibilità, dell’inclusività e dell’accessibilità urbana chiediamo  la partecipazione come Associazione ai lavori previsti dall’apposito tavolo permanente, per proporre soluzioni e visioni condivise in materia di sicurezza stradale.

Poter utilizzare la strada consapevolmente, in sicurezza ed insieme! Già, perché la strada dovrebbe essere sinonimo di trasporti sicuri, perché accessibili e sostenibili. Dove tutti gli utenti meriterebbero una sicurezza maggiore a partire da quelli più deboli.

Questo non è solo anche il nostro auspicio ma rimane il nostro impegno. Lavorare sensibilizzare, proporre e a collaborare con tutti gli organismi ed istituzioni affinché la sicurezza stradale sia una condizione assicurata a tutti i cittadini.

Quindi rimbocchiamoci le maniche e pronti sempre a pedalare nello stesso senso di marcia perché di strada ce ne è molta ancora da fare e la faremo, ovviamente insieme.