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SERVIZIO CIVILE. Il TAR accoglie il ricorso Codacons, Adoc e Amesci

PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA, TERMINI TROPPO BREVI

E stato accolto dal Tar del Lazio il ricorso, presentato da Codacons, Adoc e Amesci, in materia di Servizio Civile contro il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale.
La contestazione delle tre associazioni riguarda il Decreto del Capo DPGSCU (pubblicato il 25.01.2022) con cui sono stati finanziati ulteriori programmi di intervento, in particolare nella parte in cui viene prorogato a giovedì 10 febbraio 2022 alle ore 14 il termine per la presentazione delle domande di partecipazione da parte dei giovani interessati a svolgere il servizio civile. C’è una evidente disparità di trattamento ed irragionevolezza tra il predetto termine di 16 giorni (dal 25-1-2022 al 10-02-2022) e quello di 59 giorni dal 14-12-2021 al 10-02-2022) di cui hanno beneficiato Enti e giovani sin dall’inizio del programma sul servizio civile. Questo riporta la Sezione Quarta Bis del Tar (presidente Giampiero Lo Presti):
“Ritenuto di dovere disporre, in via interinale ed urgente, la sospensione degli atti gravati ai soli fini della rideterminazione del termine per la presentazione delle domande di partecipazione ai nuovi programmi oggetto di finanziamento in forza del Decreto del Capo DPGSCU pubblicato il 25 gennaio 2022 che appare eccessivamente, ed irragionevolmente, costretto a fronte del diverso termine invece
assegnato per la presentazione delle domande relative ai programmi già originariamente ammessi a finanziamento, in termini e misura tali da consentire l’effettività della partecipazione ( sebbene non necessariamente nei medesimi termini e misura originariamente previsti, in ragione delle concorrenti esigenze di sollecita definizione dei procedimenti);
Ritenuto di dovere inoltre, ed in correlazione con la determinazione di cui sopra, ordinare la riapertura anche del termine di cui all’ l’art.6, comma 7 del bando;
Accoglie la domanda di tutela cautelare monocratica proposta con il ricorso”.