Scuola, l’elenco completo delle detrazioni per l’A.A. 2018-19

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Il beneficio fiscale per le spese di istruzione consiste in una detrazione del 19% dei costi dalle imposte per ogni figlio, sino a un massimo di spesa pari a 786 euro per le spese scolastiche del 2018 da dichiarare nel 2019. Per il prossimo anno il massimo di spesa salirà a 800 euro.

Detrazione spese scolastiche 2018-19

Dal 16 luglio 2015 in poi è possibile ma tutte le spese scolastiche sostenute per la frequenza di istituti di ogni ordine e grado:

  • asili nido;
  • scuole dell’infanzia (cioè scuole materne);
  • scuole primarie (ossia elementari);
  • scuole medie inferiori;
  • scuole medie superiori;
  • università;
  • master;
  • scuole di specializzazione;
  • dottorati di ricerca;
  • corsi di perfezionamento.

Tra le spese di istruzione detraibili sono comprese, nel dettaglio:

  • le tasse di iscrizione e frequenza;
  • le spese per la mensa;
  • i contributi obbligatori e quelli volontari;
  • le erogazioni liberali appositamente deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenute dal contribuente con la specifica finalità legata alla frequenza scolastica;
  • le spese per i servizi scolastici integrativi, quali l’assistenza al pasto e il dopo scuola: per queste ultime la detrazione spetta anche quando il servizio è reso per il tramite del Comune o di altri enti rispetto alla scuola;
  • le spese per gite scolastiche;
  • le spese per l’assicurazione della scuola;
  • ogni altro contributo finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro, ecc…) deliberato dagli organi d’istituto.

Quando le spese vengono pagate direttamente alla scuola, non occorre che il contribuente esibisca la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti. La delibera va richiesta, invece, nel caso in cui la spesa per il servizio scolastico sia pagata direttamente a soggetti terzi (ad esempio all’agenzia di viaggio nel caso di una gita scolastica).

Non sono invece detraibili, purtroppo, le spese per l’acquisto di libri di testo e di materiale didattico e di cancelleria, né quelle di trasporto. Ad avviso dell’Adoc è necessario che anche tutte le spese sostenute per il materiale didattico, visto che l’esborso medio per studente si aggira sui 300 euro l’anno, una cifra non sostenibile per il 40% delle famiglie.

Detrazione spese scolastiche 2018-19, come si calcola

Il beneficio fiscale per le spese di istruzione consiste in una detrazione del 19% dei costi dalle imposte per ogni figlio, sino a un massimo di spesa pari a 786 euro: si possono dunque detrarre sino a 149,34 euro per studente.

Nei 786 euro sono compresi sia i costi di frequenza ed istruzione, che quelli per la mensa.

In merito agli asili nido, il costo massimo che può essere considerato è di 632 euro annui per figlio: poiché la detrazione è pari al 19%, significa che possono essere tolti dalle tasse 120 euro. Anche in questo caso nel tetto massimo di 632 euro sono compresi sia i costi di frequenza ed istruzione, che quelli per la mensa.

Non è previsto nessun importo massimo, invece, alla detrazione delle spese universitarie, o per la frequenza di master, dottorati o scuole di specializzazione post-universitaria, per le quali è in vigore una detrazione pari al 19% senza limiti.

La detrazione, però, vale solo se i corsi sono organizzati da un’università pubblica o privata e se sono assimilati, per durata e struttura dell’insegnamento, a corsi universitari o di specializzazione.

Se l’istituto frequentato è privato o estero, le spese non sono detraibili in misura superiore a quelle pagate per la frequenza in un’università pubblica.

I beneficiari della detrazione

Possono beneficiare della detrazione per le spese di istruzione:

  • genitori, riguardo alle spese sostenute per i figli a carico; ricordiamo che un figlio è considerato a carico se il suo reddito non supera 2.840,51 euro annui, a prescindere dalla convivenza o meno col genitore;
  • il diretto interessato, cioè chi frequenta il corso di studio, per le spese da lui sostenute.

Detrazione spese scolastiche 2018-19: compilazione 730 e documenti da conservare

I costi sostenuti vanno indicati, all’interno del 730/2018, nei righi da E8 a E10, con il codice 12, mentre le sole spese universitarie vanno indicate col codice 13.

Le spese d’iscrizione, di frequenza ed i costi sostenuti per la mensa devono essere opportunamente documentati, conservati ed esibiti in caso di controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Possono risultare idonei a dimostrare il pagamento i seguenti documenti:

  • ricevute di pagamenti effettuati con bonifici bancari o postali;
  • ricevute di pagamenti effettuati tramite conti correnti o bollettini postali;
  • Mav relativi al pagamento del servizio mensa;
  • attestazioni di pagamento rilasciate dall’istituto scolastico.

Possono essere comunque utilizzabili anche altri tipi di attestazione che dimostrino effettivamente l’avvenuto pagamento.

Alunni con Dsa, arriva il bonus fiscale per acquisto degli strumenti didattici

Lo scorso 6 aprile 2018 è stato pubblicato il Provvedimento dell’Agenzia  delle Entrate n.75067 con le istruzioni per usufruire dello sconto fiscale previsto per i ragazzi affetti da Dsa (disturbo specifico dell’apprendimento) che acquistano strumenti didattici o sussidi tecnici e informatici utili a facilitare gli studi. L’agevolazione è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2018 e si applica dallo scorso 1° gennaio alle spese sostenute fino al completamento delle scuole superiori.

Bonus fiscale Dsa, a chi spetta?

La detrazione del 19% dall’Irpef spetta ai soggetti, sia minorenni che maggiorenni, affetti da diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) per l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici e informatici fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado. L’agevolazione spetta anche per le spese sostenute per i figli e in generale i familiari per i quali è riconosciuta una detrazione per carichi di famiglia.

Ai fini dell’agevolazione occorre che il beneficiario sia in possesso di un certificato rilasciato dal Servizio sanitario nazionale, da specialisti o strutture accreditate, che attesti per sé, o per il proprio familiare, la diagnosi di DSA. Le spese, che vanno documentate con fattura o scontrino fiscale “parlante”, sono detraibili a condizione che il collegamento funzionale tra l’acquisto e il tipo di disturbo dell’apprendimento diagnosticato risulti dalla certificazione o dalla prescrizione autorizzativa rilasciata da un medico.

Bonus fiscale Dsa, cosa è compreso?

Rientrano nell’agevolazione gli acquisti effettuati per:

  • sussidi tecnici e informatici necessari all’apprendimento, alla comunicazione verbale oppure utili ad assicurare ritmi graduali di acquisizione delle lingue straniere, come per esempio i computer necessari per la video scrittura, anche appositamente fabbricati, che facilitano la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, l’accesso alla informazione e alla cultura.
  • strumenti compensativi, ovvero gli strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o aiutano l’alunno con Dsa nella sua attività di apprendimento, come per esempio: la calcolatrice, che aiuta nelle operazioni di calcolo; la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori.

School bonus

Lo school bonus è un credito d’imposta previsto per le donazioni in denaro effettuate a favore delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private paritarie.

La donazione deve essere, però, finalizzata alle seguenti attività:

  • realizzare nuove strutture scolastiche;
  • ristrutturaremigliorare ed effettuare manutenzioni delle strutture scolastiche già esistenti;
  • sostenere interventi di potenziamento dell’offerta formativa e di miglioramento dell’occupabilità degli studenti.

School bonus: come si calcola il credito

Il credito d’imposta deve essere calcolato su un tetto massimo di 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta ed è pari al 50% della donazione, se effettuata nel 2018.

Lo school bonus può essere fruito in alternativa alla detrazione del 19% prevista per le donazioni a favore degli istituti scolastici e delle università.

Donazioni a favore di scuole ed università

Come appena accennato, per le liberalità a favore di scuole di ogni ordine e grado ed università, effettuate sotto forma di erogazioni in denaro, è possibile fruire di una detrazione pari al 19% della spesa.

La donazione deve essere però finalizzata alle seguenti attività:

  • innovazione tecnologica;
  • edilizia scolastica e universitaria;
  • ampliamento dell’offerta formativa.

Nel dettaglio, possono essere beneficiari delle erogazioni in denaro:

  • gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro;
  • le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e delle università.

Il beneficio della detrazione non è cumulabile con lo school bonus, né con la detrazione del 19% prevista per le spese per la frequenza di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie (cioè materne, elementari, medie e superiori).