[vc_row][vc_column][vc_column_text]All’interno del Decreto Dignità è stato previsto il divieto assoluto di pubblicità del gioco d’azzardo e delle scommesse. Una misura apprezzata dall’Adoc, che aveva richiesto espressamente al neo Governo di intervenire in materia, proibendo ogni forma di spot su giochi e scommesse.
“Apprezziamo profondamente il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo e delle scommesse, in linea con quanto da noi richiesto al Governo – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – in questo modo si pone in essere un forte disincentivo al gioco, in particolare per i soggetti più sensibili come i giovani, i disoccupati e più anziani e si rafforza il contrasto alla dipendenza patologica da gioco d’azzardo. Ad ogni modo occorre spingersi ancora più in là: non basta vietare la pubblicità e le sponsorizzazioni, occorre intervenire anche sulle slot e sui locali dedicati, riducendone drasticamente il numero, e sulla malavita organizzata, che spesso opera nel settore. Infine vogliamo lanciare un appello a tutti i media, chiedendo che nelle notizie che riportano storie di vincite vengano anche inserite le reali probabilità di vincita legate al gioco. Crediamo sia opportuno disinnescare l’effetto emulazione, spegnendo sul nascere ogni, illusoria, speranza di vincere grosse somme. Il gioco d’azzardo è un “morbo” che, quando colpisce, affligge indifferentemente giovani, adulti e anziani, uomini e donne. Nelle sue forme più virulente origina dipendenza. In Italia la percentuale di giocatori d’azzardo problematici va dall’1,5% al 3,8%, cui si aggiunge un altro 2,2% di giocatori d’azzardo patologici. Le conseguenze sono disastrose sul piano economico, sociale, familiare. Tutti devono fare la loro parte per contenere tale fenomeno, in particolare i media svolgono un ruolo delicato e centrale che influisce notevolmente sulle dinamiche di evoluzione dello stesso.
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