[vc_row type=»in_container» full_screen_row_position=»middle» scene_position=»center» text_color=»dark» text_align=»left» overlay_strength=»0.3″ shape_divider_position=»bottom»][vc_column column_padding=»no-extra-padding» column_padding_position=»all» background_color_opacity=»1″ background_hover_color_opacity=»1″ column_shadow=»none» column_border_radius=»none» width=»1/1″ tablet_text_alignment=»default» phone_text_alignment=»default» column_border_width=»none» column_border_style=»solid»][vc_column_text]L’Adoc chiede che le Amministrazioni e il Governo affrontino il problema della speculazione sui prezzi delle mascherine, motivo per il quale il Presidente Roberto Tascini chiede che possano essere vendute a prezzi imposti e senza adempimenti burocratici.
“Attualmente sono sicuramente di difficile reperimento e nel momento in cui si dovessero trovare si sono registrate differenze di prezzo che in qualche caso hanno raggiunto un incremento addirittura del 1500%. Prima dell’emergenza Coronavirus una mascherina chirurgica costava dai 0.20 ai 0.50 centesimi ora è possibile trovarla anche a prezzi che variano dai 7 ai 10 euro.” – le parole di Roberto Tascini.
Il settore è totalmente privo di regolamentazione, facile infatti è trovare sul mercato mascherine prive di marchio CE, come previsto dal decreto-legge n. 18 del 2020. Appare evidente quindi, soprattutto in vista della cosiddetta “fase due” la necessità di attivare urgentemente dei protocolli di regolamentazione per le mascherine, così come per tutti i dispositivi di protezione.
“Ci aspettiamo che il Governo intervenga applicando un’aliquota iva del 4% sulle mascherine in quanto riteniamo inaccettabile mantenere l’aliquota iva del 22%, non riservata ai beni di prima necessità.”- continua Tascini.
“L’Adoc invita tutti i cittadini a denunciare e segnalare episodi di speculazione alle forze dell’ordine o anche ai nostri presidi sul territorio”. – conclude Tascini.
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