[vc_row type=»in_container» full_screen_row_position=»middle» scene_position=»center» text_color=»dark» text_align=»left» overlay_strength=»0.3″ shape_divider_position=»bottom»][vc_column column_padding=»no-extra-padding» column_padding_position=»all» background_color_opacity=»1″ background_hover_color_opacity=»1″ column_shadow=»none» column_border_radius=»none» width=»1/1″ tablet_text_alignment=»default» phone_text_alignment=»default» column_border_width=»none» column_border_style=»solid»][vc_column_text]In occasione delle prossime festività pasquali l’Adoc intende informare ed educare i consumatori a trascorrere una Pasqua nel modo più sostenibile possibile. Dalla scelta dei prodotti dolciari al contenimento degli sprechi, dalle sorprese nelle uova al riutilizzo dei materiali usati, ecco alcuni consigli dell’Adoc per una Pasqua sostenibile.
Economia circolare anche a tavola
Festeggiare a tavola la Pasqua con il minor impatto ambientale si può, rispettando le regole del riciclo, la stagionalità degli alimenti, la provenienza locale degli ingredienti. Anche a tavola si può adottare l’economia circolare.
- Scegliete prodotti locali e di stagione per la tavola: acquistando questi prodotti si contribuisce a sostenere i mercati a chilometri zero riducendo le immissioni di CO2;
- Evitate, se possibile, la frutta esotica: datteri, carambole, ananas e altri sono preziosi dal punto di vista nutritivo ma il consumo per il loro trasporto li rende decisamente poco eco-friendly.
- Fate una spesa attenta e consapevole: pianificate con attenzione il menu, in questo modo si ha la consapevolezza di cosa e quanto acquistare, spendendo il giusto. Basti pensare che il 32% delle volte si spreca a causa di un eccesso di acquisto generico.
- Comprate solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità, meglio una tavola meno imbandita ma più saporita. In questo modo si evita di comprare prodotti non necessari, uno dei motivi per cui viene sprecato il cibo.
- Al momento dell’acquisto evitate le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario. Il 26% dello spreco deriva dall’acquisto di prodotti in offerta speciale.
- Seguite i calendari della stagionalità, acquistare prodotti fuori stagione costa molto di più. Se il menù è a base di pesce, escludete specie a rischio di estinzione come i datteri di mare, le aragoste e il caviale, ricavato da alcune specie di storioni già commercialmente estinte in diverse aree del pianeta; se non potete farne a meno è fondamentale scegliere un caviale certificato o da acquacoltura. Cercate sempre e comunque di variare il consumo, acquistando pesce azzurro e locale, preferendo le specie che riportano il marchio di certificazione MSC (Marine Stewardship Council) e ASC (Aquaculture Stewardship Council), le etichette che certificano rispettivamente pesce pescato e allevato secondo criteri di sostenibilità.
- Vietata la plastica: no a piatti, bicchieri e posate usa e getta né a prodotti con packaging in plastica. Per chi non volesse lavare le stoviglie, ne esistono in commercio in materiale compostabile certificato (ai sensi della Norma EN 13432) che possono essere trasformate all’interno di impianti industriali, senza costituire rifiuti da smaltire. Nel caso voleste acquistarle verificate prima con il gestore o l’Azienda di raccolta se tale percorso è fattibile nel vostro Comune.
- Prevenire è meglio che riciclare: evitate lo spreco di cibo considerando il quantitativo di cibi di cui avete effettivamente bisogno; consultate le indicazioni di conservazione e soprattutto le date di scadenza. Aprite solo le confezioni necessarie e servite porzioni contenute: meglio una quantità minore di cibo nel piatto accompagnata da un eventuale bis, piuttosto che una porzione abbondante avanzata nel piatto.
- Donate o sostenete: in Italia si sono diffuse iniziative di recupero e ridistribuzione di prodotti alimentari dal settore della distribuzione e/o ristorazione, in cooperazione con strutture non-profit o servizi sociali: cercate quelle attive nella vostra città e contattatele per verificare se potete destinarle gli alimenti ancora confezionati, o se potete sostenerle economicamente. Se organizzate banchetti o cene con un numero elevato di invitati potreste donare anche una parte dei pasti cotti.
- Fate la raccolta differenziata in modo corretto: per poter trasformare tali avanzi in biogas (combustibile rinnovabile) e in compost (fertilizzante organico per i terreni) è necessario separare tali rifiuti in maniera pulita; non vanno quindi raccolti con l’umido oggetti in vetro, metallo, plastica, lattine.
Etichettatura dei prodotti pasquali
Dalla colomba all’uovo di cioccolato, è bene saper scegliere con attenzione cosa stiamo acquistando. È facile, se sappiamo leggere l’etichetta!
Colomba
Prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma irregolare ovale simile alla colomba, una struttura soffice ad alveolatura allungata, con glassatura superiore e una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle, riferito al prodotto finito e rilevato al momento della decorazione.
Gli ingredienti obbligatori sono: farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria “A” (cioè uova fresche) o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; materia grassa butirrica (cioè burro), in quantità non inferiore al 16%; scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 15%; mandorle (almeno 2%) lievito naturale costituito da pasta acida; sale.
Uova di Pasqua
L’uovo di cioccolato deve rispettare determinati criteri per essere ritenuto di qualità e a norma. Di seguito le indicazioni e l’ordine degli ingredienti per uova al cioccolato fondente e al latte
Fondente: ai primi posti in etichetta devono essere presenti cacao (almeno 35%), burro di cacao (almeno 18%). Un uovo di cioccolato deve contenere solo burro di cacao (con un limite di tolleranza del 5% per altri grassi vegetali). Se sull’etichetta troviamo scritto “superiore”, “extra”, “fine” o “finissimo” la quantità di cacao minima è il 43%, per il burro di cacao è del 26%.
Al latte: ai primi posti in etichetta devono essere presenti cacao (almeno 25%), latte (almeno 14%). Se sull’etichetta troviamo scritto “superiore”, “extra”, “fine” o “finissimo” la quantità di cacao minima è il 30%, per il latte è del 18%.
% Minima di Cacao e Burro di Cacao nei diversi tipi di cioccolato
- Cioccolato: 35% (almeno 18% burro di cacao)
- Cioccolato superiore, extra, fine, finissimo: 43% (almeno 26% burro di cacao)
- Cioccolato al latte: 25% di cacao minimo + 14% latte
- Cioccolato al latte superiore o extra: 30% di cacao minimo + 18% latte
Sorprese e giocattoli
Controllate che l’etichetta dell’uovo di cioccolato – nella parte riferita alla sorpresa – riporti le seguenti indicazioni obbligatorie per legge:
- La marcature CE che significa “conformità alle norme europee”
- L’indicazione relative all’età per cui il giocattolo è ritenuto adatto (in assenza di un’età consigliata si presuppone che il giocattolo sia adatto per bambini di tutte le età, da 0 a 14 anni).
- Le regole di marcatura CE e l’indicazione relativa all’età valgono solo nel caso di giocattoli. Nel dettaglio “si definisce giocattolo qualsiasi prodotto o materiale disegnato e chiaramente inteso per uso nel gioco da bambini di età inferiore ai 14 anni.” In questo senso, ad esempio, sorprese quali le imitazioni di articoli da bigiotteria o modelli dettagliati in scala per collezionisti non sono ritenuti giocattoli.
- Oltre al marchio CE e alle avvertenze sulle fasce d’età consigliata, controllate che l’imballaggio della sorpresa rechi le seguenti indicazioni obbligatorie per legge: il nome e/o la ragione sociale e/o il marchio, l’indirizzo del fabbricante o importatore o distributore (in modo da poterlo contattare in caso di problemi); le istruzioni d’uso ed eventuali avvertenze aggiuntive in lingua italiana (leggetele e conservatele: vi serviranno per spiegare il corretto funzionamento del gioco al bambino).
- Poiché le indicazioni obbligatorie sono spesso attestate dal produttore mediante un’autocertificazione, verificate che le avvertenze sulle fasce d’età consigliata siano attendibili e che la sorpresa non possa in alcun modo rappresentare un pericolo per vostro figlio. In particolare: l’assenza di piccole parti che possano essere inalate o ingerite; l’assenza di parti appuntite o taglienti, ingranaggi non adeguatamente protetti, chiusure automatiche pericolose; che i materiali impiegati siano robusti, atossici e non facilmente infiammabili.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]