L’obsolescenza programmata è una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato. Il prodotto diventa così inservibile dopo un certo tempo, oppure diventa semplicemente obsoleto agli occhi del consumatore in confronto a nuovi modelli che appaiono più moderni, sebbene siano poco o per nulla migliori dal punto di vista funzionale.
Il sistema economico attuale, c.d. “lineare”, basato sul principio del «prendi, produci, getta”, ha proprio nell’obsolescenza dei prodotti uno dei suoi pilastri. Il ciclo “classico” del consumo prevede che dopo pochi mesi dall’acquisto i prodotti, in particolare quelli elettronici, diventino un rifiuto che deve essere riciclato e smaltito solo in strutture specializzate.
Incrementando la produzione di rifiuti e danneggiando l’ambiente.
In risposta a tale fenomeno, il Comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha approvato alcuni suggerimenti per la Commissione europea, gli Stati membri e i produttori, mirati ad adottare misure per garantire ai consumatori di godere di prodotti di alta qualità, durevoli e riparabili.
In un’ottica di economia circolare, basata sulle tre “R” (Ridurre, Riusare, Riciclare”, e di sviluppo sostenibile che non possiamo che apprezzare. Nell’economia circolare i prodotti sono pensati per avere una nuova vita grazie alla riparazione, alla ricostruzione, alla trasformazione o al riutilizzo come nuove risorse per altri prodotti.
Obsolescenza programmata, i suggerimenti per fermarla
I suggerimenti, approvati martedì con 34 voti favorevoli, nessuno contro e un’astensione, includono:
- Garantire che i prodotti siano progettati per essere robusti, facilmente riparabili e aggiornati
– Se il periodo di riparazione supera un mese, la garanzia dovrebbe essere estesa per riflettere il tempo necessario per eseguire la riparazione - I consumatori dovrebbero avere la facoltà di andare a un riparatore indipendente: le soluzioni tecniche, di sicurezza o di software che impediscono la riparazione da parte di aziende o organismi riconosciuti devono essere scoraggiati
- Gli Stati membri dovrebbero considerare l’offerta di «incentivi adeguati» per prodotti durevoli che possono essere riparati, aumentando le riparazioni e le vendite di seconda mano – ciò potrebbe contribuire a creare posti di lavoro e ridurre i rifiuti
- Le parti che sono fondamentali per il funzionamento del prodotto devono essere sostituibili e riparabili; i componenti essenziali, quali le batterie ei LED, non devono essere fissati in prodotti, salvo che ciò sia giustificato per motivi di sicurezza
- I pezzi di ricambio essenziali per il funzionamento delle merci devono essere messi a disposizione «ad un prezzo commisurato alla natura e alla durata del prodotto»; Gli operatori economici devono indicare chiaramente se i pezzi di ricambio sono disponibili o meno, a quali termini e per quanto tempo,
- È opportuno introdurre una definizione di «obsolescenza prevista» a livello comunitario per beni e software tangibili e dovrebbero essere adottate «misure appropriate per i produttori».
Secondo un sondaggio Eurobarometro 2014, il 77% dei cittadini dell’UE preferisce riparare le proprie merci che acquistare nuovi, ma in ultima analisi dovrà sostituirli o scartarli perché sono scoraggiati dal costo delle riparazioni e dal livello del servizio offerto.
Un marchio comunitario per informare meglio i consumatori
I commissari del mercato interno chiedono alla Commissione di considerare una «etichetta europea volontaria» che copra in particolare la durata del prodotto, le caratteristiche di eco-design, l’aggiornabilità in linea con il progresso tecnico e la riparabilità.
L’UE non aveva mai preso una posizione globale sulla durata dei prodotti prima della presente relazione, né per quanto riguarda la progettazione, la riparazione o il riutilizzo delle merci, né le misure contro la programmazione e l’obsolescenza del software. È nell’interesse dei produttori combattere l’obsolescenza precoce dei prodotti, ma è anche a beneficio dei consumatori e dei lavoratori e risparmia risorse. Questo rapporto affronta per la prima volta l’obsolescenza del software, che svolge un ruolo importante nella durata della maggior parte dei dispositivi domestici – Pascal Durand (Greens/EFA, FR)