Macchine per il caffè, come scegliere quella giusta

Sempre più famiglie si affidano all’utilizzo delle macchine per il caffè rispetto alla classica moka per ottenere a casa un espresso di qualità comparabile a quello del bar: il mercato offre così oggi varie tipologie di queste macchine, che si differenziano sia per il tipo di caffè che per il metodo di estrazione utilizzati. Oltre a questi fattori, è necessario inoltre tenere conto dei materiali costruttivi, delle dimensioni dell’apparecchio e del prezzo.

Andiamo quindi ad indagare tutti gli elementi importanti per scegliere la macchina del caffè più adatta ad ogni consumatore.

CATEGORIE

Le macchine per caffè sono riconducibili a quattro macro categorie: macchine manuali, macchine automatiche, macchine a capsule e macchine a cialde.

Nello specchietto sono sintetizzate le caratteristiche di base che differenziano ogni tipologia:

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MACCHINA MANUALE – Caffè in Polvere

La Macchina Manuale rappresenta la versione classica della macchina per il caffè, riproducendo un funzionamento simile a quella professionale da bar, ma in versione ridotta e casalinga.

FUNZIONAMENTO

In questa macchina il caffè macinato va dosato e pressato in un apposito filtro posto nel manicotto, che poi viene agganciato al corpo della macchina con una rotazione di 45 gradi. L’acqua calda viene poi spinta attraverso il filtro grazie ad un sistema a pressione, permettendo così l’estrazione del caffè; una volta raggiunta la quantità desiderata dovrà essere interrotta manualmente. Per ottenere un buon caffè espresso sono fondamentali i passaggi della dosatura e pressatura del caffè: esso deve essere denso ed uniforme per garantire la giusta resistenza al passaggio dell’acqua e per ottenere una consistenza cremosa. Per questo motivo molti modelli di macchine per caffè manuali sono dotati di portafiltri pressurizzati: essi permettono l’erogazione del caffè solo quando l’emulsione di polvere di caffè e acqua avrà raggiunto la pressione ideale per un caffè cremoso. Di questi filtri ne esistono vari tipi, alcuni hanno una valvola separata con un dischetto in gomma situata sotto il filtro, che può essere rimossa nel caso in cui si voglia depressurizzare il filtro.

QUALITÀ DEL CAFFÈ

Va sempre considerato che la buona riuscita del caffè, in questa tipologia, dipende soprattutto dalla qualità della miscela, che deve essere di buon livello e con una macinatura adatta per il tipo di macchina: per questo controllate sempre che sulla confezione del caffè sia precisata la compatibilità con le macchine per espresso, poiché solitamente il macinato per moka è meno sottile.

COSTI E MANTENIMENTO

Il prezzo delle macchine manuali è generalmente superiore rispetto agli altri modelli, ma va considerato che il costo successivo è invece più contenuto: il caffè macinato è infatti più economico rispetto alle cialde o le capsule, e la spesa iniziale viene così ammortizzata nel tempo. Inoltre, scegliendo diverse qualità e varietà di caffè macinato, si può personalizzare una miscela dosandole e mescolandole a piacimento. Tenete sempre conto che le macchine manuali sono generalmente più complesse da pulire.

ACCESSORI

Questo tipo di macchine sono sempre dotate di lancia vapore, la quale permette di montare il latte trasformandolo in una crema densa e vellutata per preparare caffè macchiati o cappuccini, ma anche per erogare acqua calda per tè ed infusi.  Spesso questo tipo di apparecchio viene inoltre venduto con un secondo filtro che permette l’utilizzo delle cialde ESE (cialde in carta che contengono caffè macinato predosato).

MACCHINE PER CAFFÈ E.S.E. – Cialde di Carta

Le Macchine per Caffè a cialde E.S.E. sono in realtà molto simili a quelle manuali: l’unica differenza è nel manicotto portafiltro che è stato pensato appositamente per poter inserire questo tipo particolare di cialda al posto del caffè macinato. Il vantaggio fondamentale sta proprio nel non dover dosare né pressare il caffè all’interno del filtro, facilitando e velocizzando in tal modo sia la preparazione del caffè che la successiva pulizia della macchina.

Le cialde E.S.E. (acronimo di Easy Serving Espresso) sono lo standard più diffuso di monodosi già porzionate di caffè (solitamente di 7 grammi) costituite da un involucro di carta con un formato standard dal diametro di 44 millimetri.  Il caffè torrefatto e macinato viene pressato all’interno di due fogli di carta filtro che vengono poi sigillati ermeticamente tra loro in modo da garantire il mantenimento degli aromi e l’integrità organolettica del caffè, per un espresso sempre fresco.

Anche in questo caso la qualità del caffè prodotto dipende principalmente dal tipo di miscela utilizzata per le cialde ESE, che purtroppo in molti casi non è di livello particolarmente elevato, e questo fa’ si che il prodotto finale possa essere inferiore a quello delle altre tipologie di macchine. C’è tuttavia la possibilità di acquistare cialde per realizzare bevande diverse, come orzo o tè, e non è da dimenticare il fatto che le cialde ESE sono completamente biodegradabili, e che quindi possono essere smaltite insieme all’umido.

MACCHINE PER CAFFÈ A CAPSULE

Questo tipo di macchine sono oggi tra le più vendute e diffuse sul mercato per la loro praticità d’utilizzo e i costi contenuti: esse uniscono infatti la comodità della quantità monodose pesata e pressata al punto giusto alla velocità del sistema di riscaldamento e della pulizia.

FUNZIONAMENTO

Il loro utilizzo è molto pratico: basta infatti inserire la capsula nell’apposito scomparto della macchinetta, chiuderlo e premere il bottone. Dopo l’erogazione del caffè la capsula viene espulsa automaticamente o manualmente, a seconda del modello, in un contenitore apposito situato all’interno del corpo macchina o sul retro.

CAPSULE E QUALITÀ DEL CAFFÈ

Il caffè prodotto da questa tipologia è di ottima qualità proprio grazie alle capsule: questi piccoli contenitori chiusi, in plastica o alluminio, contengono una dose preconfezionata e sigillata di caffè macinato (solitamente tra i 5 e gli 8 grammi) e vengono aperte dalla pressione dell’acqua prodotta dalla macchina. Esse permettono così il mantenimento degli aromi e delle proprietà del caffè e garantiscono la massima igiene, impedendo il contatto con agenti esterni quali umidità, calore e aria.

La qualità del caffè varia molto a seconda del marchio utilizzato e dalla miscela selezionata: la maggior parte delle case produttrici propongono infatti una selezione molto varia di capsule, per ottenere espressi più o meno aromatici o altre bevande come tè e infusi.

COSTO E MANTENIMENTO

La spesa iniziale delle macchine a capsule è solitamente la più contenuta rispetto ad altri modelli, inoltre sono spesso più compatte e con design più accattivanti. Tuttavia va considerato il loro costo di utilizzo: le capsule hanno infatti un prezzo che varia dai 30 ai 45 centesimi (a seconda delle marche) e quindi un costo per tazzina superiore a quello delle macchine automatiche o manuali; pertanto è consigliabile l’acquisto di questa tipologia per chi ne fa un utilizzo giornaliero non troppo intenso. Cercate ad ogni modo di prediligere marche note di macchine, evitando le più sconosciute ed economiche, poiché i produttori hanno teso nel tempo a personalizzare sempre di più i sistemi di inserimento e le capsule, con il conseguente rischio di non trovare le varietà adatte; generalmente questo tipo di macchine sono anche più affidabili nei materiali e durature nel tempo.

CAPSULE E CIALDE

I termini capsule e cialde vengono spesso usati come sinonimi generando parecchia confusione sia sul loro utilizzo che per quanto riguarda la scelta della macchina. La differenza tra loro è invece subito evidente già a livello visivo e dei materiali: le cialde infatti sono circolari e sottili, costituite da un blocco di caffè sigillato in due strati di cellulosa, mentre le capsule sono monoporzioni di caffè chiuse in un contenitore cilindrico in plastica o alluminio.

QUAL È LA COMPATIBILITÀ?

Innanzitutto è bene precisare che le cialde in carta e le capsule non sono compatibili tra loro proprio causa della loro diversa composizione.

Cialde

Per quanto riguarda le cialde, avendo tutte la stessa forma e dimensione, c’è la possibilità di usarle su una scelta molto varia di macchine per espresso, senza nessun vincolo di marchio poiché non richiedono un’attrezzatura specifica.

Costituito nel 1998, il Consorzio per lo Sviluppo e la Tutela dello Standard E.S.E. è proprietario e responsabile del marchio ESE e ne promuove l’omonimo standard industriale internazionale, vigilando sulla qualità del prodotto e sull’uso improprio del marchio. Questo Consorzio ha ridotto una serie di inconvenienti sul mercato allora emergente delle macchine da caffè, tra cui la difficoltà d’uso degli apparecchi manuali, lo spreco di prodotto e l’errata dosatura e pressatura, costituendo da un lato una garanzia qualitativa dell’espresso prodotto, ma appiattendo dall’altro l’offerta e la qualità del prodotto. È bene sapere ad ogni modo che i parametri vengono rivisti periodicamente sui modelli in produzione per garantire una qualità costante.

Il sistema ESE è un sistema “aperto”, che permette di scegliere tra fasce di prezzo molto ampie; esistono vari standard di forma e dimensione consentiti, classificabili in 4 categorie: espresso, ristretto, lungo ed extralungo.

Un altro standard fondamentale che le cialde ESE devono rispettare è quello sulla compostabilità. Dopo un attento studio su disintegrazione e biodegradabilità, nel 2012 il Consorzio ha stabilito anche uno specifico programma di certificazione per lo smaltimento delle cialde che devono rientrare nella categoria dei “manufatti compostabili” e possono essere smaltite insieme all’umido (come le bustine del tè) perché naturalmente eco-sostenibili.

Capsule

Le capsule non hanno invece uno standard preciso e, col passare degli anni, hanno subito svariate personalizzazioni da parte dei produttori, sia per quanto riguarda la quantità di caffè contenuto al loro interno, che per le misure e i materiali del contenitore. Inoltre, le macchine da caffè a capsule si avvalgono di un sistema di erogazione e di tecnologie specifiche non compatibili tra loro.

Esistono tuttavia sul mercato delle capsule compatibili, appositamente prodotte per essere utilizzate per un dato tipo di sistema: esse permettono un buon risparmio (il costo medio si aggira sui 25/30 centesimi) e il caffè prodotto è di buon livello, anche se generalmente non comparabile a quelle delle capsule originali, sia per via della qualità delle miscele utilizzate che per il modo in cui sono costruite, il quale presenterà sempre qualche piccola differenza.

SMALTIMENTO E RIUTILIZZO DELLE CAPSULE

Dalla fine degli anni ’80, quando iniziarono ad apparire sul mercato, le capsule monodose hanno rivoluzionato le abitudini quotidiane: pratiche e piccole e garantiscono un buon caffè, ma sono purtroppo difficili da riciclare perché composte da strati di materiali diversi e difficilmente separabili, portandosi dietro un pesante bagaglio di impatto ambientale.

Si è calcolato infatti che le capsule di caffè vendute ogni anno sono circa 10 miliardi, e a loro volta esse generano circa 120mila tonnellate di rifiuti, 70 dei quali solo in Europa e 12mila in Italia. Questi dati sono stati raccolti dalla Life Pla4coffee (qui il link al sito https://pla4coffee.wordpress.com/), un progetto europeo condotto da un team italiano che mira a produrre, entro il 2018, un prototipo di capsula compostabile realizzato con un nuovo tipo di plastica biodegradabile ottenuta da vegetali, che si propone di sostituire il packaging in plastica e alluminio. Esistono quindi delle soluzioni possibili per ovviare a questo spreco?

  • RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLE CAPSULE

Pur non essendo riciclabili nella loro interezza, le capsule già utilizzate possono tuttavia essere differenziate se si dividono le parti che la compongono: una volta separati e sciacquati l’involucro in plastica dalla copertura in alluminio, è sufficiente gettare ognuno nei contenitori della raccolta differenziata di metallo e plastica (anche se in molte città si raccolgono negli stessi contenitori), mentre il caffè va inserito nella raccolta dell’umido, oppure può essere utilizzato come concime per le piante.

  • RICARICARE E RIUTILIZZARE LE CAPSULE

Un’altra opzione per risparmiare sul costo delle capsule è quella di ricaricarle manualmente, riducendo inoltre l’impatto ambientale della plastica usa e getta di cui sono composte. Il procedimento è semplice: una volta che la capsula è stata utilizzata, bisogna aprire e rimuovere la parte superiore in alluminio con l’utilizzo di una forbicina, e in seguito svuotare l’involucro (in plastica o alluminio), lavarlo accuratamente e lasciarlo asciugare. Una volta asciutta la capsula va riempita fino all’orlo con il caffè in polvere e ricoperta con un quadratino di carta alluminio, avendo cura di farla aderire bene fino ai bordi. A questo punto non serve altro che inserirla nuovamente nella vostra macchina per il caffè.

  • CAPSULE BIODEGRABILI

Per iniziare ad ovviare ad una crescita costante di rifiuti, e in attesa di una soluzione univoca, sono invece già in commercio alcuni tipi di capsule biodegradabili e compostabili.

Nel 2016 ha fatto ufficialmente ingresso nel mercato Fa’ la Cosa Giusta, la capsula compostabile della Lavazza: disponibili online allo stesso presso delle miscele A Modo Mio, sono realizzate in Mater-Bi, la stessa bioplastica degli attuali sacchetti del supermercato, la quale, una volta trattata nei siti di compostaggio, si degrada fino a diventare compost in 75 giorni.

Lavazza non è però l’unica: è infatti in vendita online anche la gamma Èspresso1882, la capsula compostabile Vergnano, compatibile anche con le macchine Nespresso e Lavazza, certificata “OK Compost” dall’ente internazionale Vinçotte e smaltibile nei rifiuti umidi. Immesse sul mercato con l’obiettivo di andare a sostituire l’intera gamma, le compostabili Vergnano hanno progressivamente preso il posto delle altre sugli scaffali e sono in vendita anche in Francia, Germania e Australia. Anche nel mondo si sta progressivamente lavorando a soluzioni simili, orientandosi sempre più alla sostituzione delle classiche cialde.

  • RACCOLTA E RICICLO DELLE CAPSULE

Un’altra iniziativa significativa è il progetto Positive Cup che Nespresso Italia ha attivato in collaborazione con CiAl (il Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio), Federambiente (l’Associazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale), e il CIC (Consorzio Italiano Compostatori). Esso è volto alla raccolta e recupero delle capsule da caffè, realizzate interamente in alluminio, attraverso un procedimento suddiviso in tre fasi:

  1. raccolta presso i punti vendita Nespresso delle capsule usate
  2. consegna delle capsule raccolte in un impianto di lavorazione che tratta e separa alluminio e caffè
  3. avvio a riciclo dell’alluminio in fonderia e della polvere di caffè presso un impianto di compostaggio

CiAl ha supportato Nespresso nella fase tecnica e progettuale e gestisce, con la collaborazione delle aziende aderenti a Federambiente, responsabili delle attività di raccolta nelle città in cui sono presenti boutique Nespresso, le fasi di raccolta, stoccaggio e trasporto, con avvio a riciclo, delle capsule esauste. Grazie al CiAl l’alluminio viene così riciclato al 100%, tornando a nuova vita e trasformandosi in oggetti di utilizzo quotidiano, dalla moka per il caffè fino a parti di automobili. Ciò implica anche un notevole risparmio in materia ed energia, poiché il riciclo dell’alluminio fa risparmiare il 95% dell’energia utilizzata per realizzarlo dalla materia prima.

Il caffè viene invece avviato a compostaggio e utilizzato come fertilizzante per un appezzamento di terreno individuato insieme all’Unione Agricoltori di Pavia e destinato a risaia: il riso coltivato viene acquistato da Nespresso e successivamente donato a Banco Alimentare, che a sua volta lo distribuisce a persone in difficoltà sul territorio attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri.

Nei primi anni di operatività di Positive Cup in Italia (novembre 2011 – settembre 2016) sono state raccolte circa 1.600 tonnellate di capsule usate, e nei primi mesi del 2016 la raccolta è cresciuta del 3%. Attualmente sono 88 i punti di raccolta (42 boutique e 46 isole ecologiche) distribuiti in 50 città italiane, i quali possono essere individuati attraverso il motore di ricerca presente sul sito della Nespresso  https://www.nespresso.com/it/it/storeLocator#RECYCLING.

MACCHINE PER CAFFÈ AUTOMATICHE – Caffè in Grani

I modelli di questa categoria rappresentano un’evoluzione delle macchine per caffè manuale e coniugano la qualità ed il gusto del caffè appena macinato alla comodità di utilizzo e di pulizia. Ne esistono due tipi: Automatiche e Super-Automatiche.

FUNZIONAMENTO

Le macchine Automatiche permettono di ottenere una quantità di caffè programmabile, quindi, una volta raggiunta la quantità desiderata, si fermano da sole.  Le Super-Automatiche svolgono invece tutte le operazioni necessarie in completa autonomia, dalla macinatura al giusto dosaggio della polvere di caffè, dall’erogazione dell’espresso all’espulsione dei fondi utilizzati, che vengono raccolti in un contenitore apposito insieme all’acqua usata per la pulizia della macchina, anch’essa automatica. Alcuni modelli inoltre, hanno anche la funzione per il cappuccino: il latte freddo, posto nell’apposito contenitore, viene scaldato, montato e dosato direttamente nella tazza con il caffè.

QUALITÀ DEL CAFFÈ E COSTI

Questo tipo di macchina risulta vantaggiosa sia dal punto di vista della qualità del caffè erogato che per la semplicità del suo utilizzo, ma è anche nettamente più costosa rispetto alle altre tipologie, a causa dell’elevata tecnologia di cui dispongono, e sono spesso più ingombranti. Considerate comunque che, data la possibilità di utilizzare il caffè in chicchi o in grani, il risparmio a lungo andare è decisamente superiore rispetto alla macchine con le capsule, ed è in più disponibile in tantissime qualità differenti per venire incontro ai gusti di ognuno. Alcuni modelli sono dotati persino di un ulteriore scomparto per il caffè già macinato, che permette di utilizzare due tipi di miscele differenti senza dover svuotare il contenitore dei chicchi per cambiare tipo di caffè.

ACCESSORI

Molti modelli dispongono di funzioni avanzate quali: timer, gradi di macinatura del caffè e dosaggio programmabili, autopulitura, segnalatore per la decalcificazione, stand-by per il risparmio energetico ed intensità dell’aroma programmabile.

L’IMPORTANZA DEI MATERIALI

A prescindere dal tipo di caffè utilizzato, le macchine per il caffè sono costituite da quattro elementi essenziali che influiscono sulla qualità dell’espresso: la caldaia, la fonte di calore, il sistema di pressione dell’acqua e il gruppo di erogazione, ed è fondamentale conoscerne le caratteristiche oltre che i materiali di cui sono composte. Leggete sempre bene la scheda tecnica cercando di valutare nel modo migliore il prodotto che volete comprare, magari orientandovi verso una fascia di prezzo e scegliendo al suo interno quello con il rapporto qualità/prezzo migliore.

CALDAIA

Realizzata solitamente in materiale metallico, la caldaia serve a mantenere l’acqua calda e il vapore sempre pronti all’uso e le sue dimensioni possono variare a seconda della tipologia di macchina; i materiali comunemente più utilizzati per la sua realizzazione sono l’acciaio inox e l’alluminio. L’acciaio inox è un buon compromessomantiene bene il calore, è molto resistente e meno soggetto alla corrosione ed al calcare. Anche l’alluminio è largamente utilizzato: più leggero, si scalda anche molto più velocemente dell’acciaio, ma di contro è più fragile e mantiene il calore meno a lungo.

FONTE DI CALORE

E’ normalmente costituita da una resistenza elettrica che permette il riscaldamento dell’acqua e la produzione di vapore per la lancia schiuma-latte. La potenza della resistenza varia in base alle dimensioni della caldaia e influisce principalmente sui consumi, tuttavia molti modelli sono ormai dotati anche di un sistema di autospegnimento garantendo un buon risparmio economico. La temperatura dell’acqua nella caldaia viene invece controllata e mantenuta stabile da un pressostato che in alcuni modelli è visibile nel pannello di comando, mentre in altri, senza caldaia, l’acqua viene prelevata direttamente dal serbatoio e riscaldata istantaneamente solo nella quantità necessaria per la preparazione di una o due tazzine.

SISTEMA DI PRESSIONE DELL’ACQUA

Altro elemento fondamentale per la buona riuscita del caffè espresso è la pressione dell’acqua, che deve essere almeno a 9 bar, e per un risultato ottimale tra i 12 e i 15 bar. La qualità del caffè ottenuto dipende principalmente dalla pressione che spinge l’acqua attraverso il filtro, e per questo alcuni modelli sono dotati di manometro che permette di tenere sotto controllo la pressione della pompa.

PORTAFILTRO

Parte integrante del gruppo erogatore, il portafiltro è un elemento fondamentale nelle macchine per il caffè manuali. Poiché il portafiltro viene sottoposto ad una forte usura, i materiali di costruzione sono in questo caso davvero importantissimi: i migliori l’ottone e l’acciaio; diffidate invece di quelli in alluminio o in plastica, perché da un lato offrono una stabilità termica molto scarsa, con conseguente riuscita non ottimale del caffè, mentre dall’altra risultano troppo fragili e soggetti a facili rotture anche dopo pochi utilizzi.

LA SCOCCA ESTERNA

Pur non influendo sulla qualità del caffè erogato, è bene tener presente anche il materiale di cui è costituita la struttura della nostra macchina per caffè. La maggior parte dei modelli in commercio sono costruiti in materiale plastico ABS, interamente o con dettagli in metallo, mentre altri sono in metallo pressofuso (acciaio o alluminio), decisamente più solidi e resistenti ma anche più pesanti e spesso ingombranti.

Importante: controllate che la macchina da caffè che avete intenzione di acquistare abbia il marchio IMQ. Questo marchio ne garantisce la sicurezza sotto tutti i punti di vista.

DESIGN E DIMENSIONI

Aspetti secondari, ma sicuramente non trascurabili nella scelta della macchina da caffè più adatta alle vostre esigenze sono il design e le dimensioni: la scelta è molto varia e si spazia da modelli dal design essenziale e minimal , a quelli dalle linee retrò e vintage  senza dimenticare i classici rivisitati in versione più moderna e i modelli che fanno del design un vero e proprio segno distintivo.
Per quanto riguarda invece le dimensioni, anch’esse variano notevolmente tra un modello e l’altro, anche se in linea di massima possiamo dire che le macchine a capsule sono senz’altro le più compatte, mentre l’ingombro aumenta per le manuali e soprattutto per le automatiche. Valutate in base alle vostre esigenza quale formato va meglio per voi: considerate che a volte nelle macchine piccole non c’è spazio per le tazze. Controllate sempre le dimensioni reali riportate dal produttore nella scheda tecnica e fate attenzione alla profondità, alcune macchine infatti pur avendo altezza e larghezza ridotte sono abbastanza profonde a causa della presenza del serbatoio dell’acqua.

MANUTENZIONE DELLA MACCHINA

Per mantenere la vostra macchina per il caffè efficiente nel tempo è necessario effettuare numerosi e periodici interventi di pulizia, mentre altri accorgimenti vanno presi perché l’utilizzo dell’apparecchio non consumi eccessiva corrente.

COME PULIRE LA MACCHINA DEL CAFFÈ ESPRESSO

Innanzitutto è bene capire in quale momento si renda necessaria la pulizia: se la vostra macchina è diventata più lenta e rumorosa, o il vostro caffè ha un sapore sgradevole, potrebbe essere incrostata di calcare. L’acqua infatti contiene sali di calcio e di magnesio che, quando riscaldati, possono formare il calcare, dannoso per tutti gli elettrodomestici, e quindi va eliminato.

Per la pulizia si possono usare i decalcificanti, sostanze acide che sciolgono il calcare, estremamente efficaci ma inquinanti per l’ambiente acquatico, oltre che irritanti e corrosivi o soluzioni casalinghe e naturali a base di aceto, bicarbonato, o acido citrico. Consigliamo in ogni caso di prendere sempre visione delle indicazioni della casa madre, per evitare di procurare danni irreparabili all’oggetto.

Il procedimento per la rimozione del calcare andrebbe ripetuto a seconda dell’utilizzo della macchina e della durezza dell’acqua ogni 3 mesi circa e consta di 5 semplici fasi:

  1. svuotare completamente la macchina da capsule usate, nuove e acqua;
  2. riempire il serbatoio con acqua in aggiunta la sostanza che si preferisce tra le precedenti elecate (controllate la diluizione nelle istruzioni);
  3. posizionare un contenitore capiente sotto il beccuccio (almeno 1 litro);
  4. se la macchina ha il programma decalcificante utilizzarlo, altrimenti far uscire la soluzione come se si preparasse il caffè, senza usare il vapore, fino a che il serbatoio si sia svuotato completamente;
  5. riempire il serbatoio con acqua fresca e azionare la macchina nuovamente, finché non si svuota.

Si può anche effettuare la pulizia dell’erogatore e del contenitore del latte, se la macchina ne è provvista; in ogni caso pulite dopo ogni utilizzo queste componenti perché la parte grassa del latte è paragonabile al calcare e lascia a lungo andare una patina invisibile. Infine è bene ogni tanto pulire tutte le altre componenti della vostra macchina, scomponendola dopo aver staccato la spina e sempre a temperatura ambiente. Con uno sgrassante pulite ogni parte e dopo qualche minuto passatele sotto acqua corrente strofinando con una spazzola delicata a setole morbide. Prendete poi un panno pulito assicurandovi di asciugare bene tutto.

Per quanto riguarda invece la pulizia dell’esterno della macchina, non usate solventi o detersivi aggressivi ma un semplice sapone delicato o una soluzione composta da acqua calda e aceto. Con un panno morbido, ripassate quindi le superfici esterne della macchina finché non tornerà lucida. Alla fine, asciugate bene e rimontate tutti i pezzi lavati e asciugati in precedenza.

LA MACCHINA DEVE RESTARE SEMPRE ACCESA?

La risposta a questa domanda dipende molto da quanti caffè bevete in un giorno. Lasciando la macchina caffè sempre accesa avrete sempre a disposizione acqua bollente per preparare un buon caffè caldo. Se quindi bevete più di 3 caffè al giorno, il consiglio è quello di tenerla accesa, ma ovviamente consumerà più corrente.

Al contrario, se decidete di spegnere la macchina e di accenderla solo quando avete intenzione di preparavi il caffè, dovete considerare che la macchina è fredda e il primo caffè quindi potrebbe non essere caldissimo. Inoltre dovrete aspettare un po’ di più per la preparazione del caffè. Il vantaggio è invece quello di risparmiare sulla bolletta della corrente.