Il consumatore del futuro: consapevole, responsabile, informato

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Il Consumatore Attore come nuovo modello di cittadino

Oggi si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori, in riferimento al discorso al Congresso Usa del 15 marzo 1962 da parte dell’allora Presidente John Fitzgerald Kennedy, che individuò nell’occasione i quattro diritti fondamentali del consumatore: il diritto alla sicurezza dei prodotti, ad una completa informazione, ad una libera scelta e ad essere ascoltati.

L’Adoc, nell’occasione, intende analizzare l’attuale situazione dei diritti del consumatore e prevedere come sarà il consumatore del futuro.

“Fino ad oggi il fulcro dell’attività di tutela dei consumatori si è basato sulla risoluzione ex post di ogni situazione di contrasto tra consumatore/utente e azienda – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – un approccio di tipo legale e conflittuale, attuabile solo dopo che il consumatore ha subito un danno o una contrazione dei suoi diritti. Che ha costi elevati sia per il consumatore sia per l’azienda che per il sistema stesso. Fermo restando che questo tipo di attività è e sarà irrinunciabile, come Adoc riteniamo che per offrire al consumatore una migliore difesa dei propri diritti occorra intervenire ex ante, cercando di risolvere a monte ogni tipo di problema. Con l’obiettivo finale di evitare l’insorgere stesso del problema e utilizzando lo strumento della vertenza solo come extrema ratio.

Per operare questo salto qualitativo l’attività delle Associazioni deve focalizzarsi sempre più sul confronto, sulla negoziazione e sul dialogo con le aziende e con tutti gli altri soggetti/attori del mercato. Occorre fornire sempre più strumenti più effiaci nelle mani del consumatore, improntati alla facilità d’uso, alla chiarezza e alla rapidità.

Dobbiamo promuovere la nascita e la crescita di un nuovo modello di consumatore, che sia maggiormente consapevole delle scelte che opera e delle conseguenze a cui va incontro.

Il consumatore deve realizzare in modo definitivo la trasformazione da consumatore passivo dell’era consumerista a consumatore attore del mercato della nuova era consumerista.

Informato, consapevole, responsabile.

Un consumatore più consapevole delle sue scelte è un consumatore che evita alla radice l’insorgere di potenziali conflitti. E’ un consumatore che sa che le sue scelte hanno conseguenze dirette sulla sua vita e indirette sulla vita degli altri.

Dobbiamo abbandonare la ricerca “matta e disperatissima” del prezzo più basso ad ogni costo, in ogni posto. La logica del low-cost estremo ha progressivamente ridotto, in modo sensibile, la qualità del prodotto/servizio offerto e acquistato. Nonché ha corroso e compresso anche i diritti e le risorse dei lavoratori che producono quello stesso prodotto o assicurano l’esistenza del servizio.

Accettare una riduzione della qualità significa accettare passivamente una lesione dei propri diritti. Pensiamo solamente a quanto spesso, in nome della ricerca del prezzo al ribasso, abbiamo volontariamente ceduto i nostri diritti. Primo fra tutti, il diritto alla privacy e ai nostri dati sensibili. Nulla è completamente gratuito, se ci viene offerto un servizio/prodotto gratuito in cambio “solamente” dei nostri dati in realtà stiamo pagando un prezzo molto più alto e nascosto di quanto sembri.

Per l’Adoc, al contrario, il consumatore deve ricercare e pretendere qualità, che rifletta valori, aspettative, istanze etiche e sociali insopprimibili. Se il prezzo più basso comporta la perdita o la forte riduzione dei diritti di qualcun altro, lavoratori in primis, è veramente conveniente? E’ veramente un vantaggio per il consumatore e cittadino? Noi crediamo di no.”

Il movimento consumerista e la normativa

Il movimento consumerista in Italia è cresciuto e si è sviluppato in modo significativo negli ultimi venti anni di attività. Sia dal punto di vista delle competenze che della professionalità. Distinguendosi per un massiccio pluralismo organizzativo e associativo, un unicum nell’intera Unione Europea.

Ma il proliferare di numerose sigle e la conseguente eccessiva frammentazione, ha finito all’inverso, in particolare negli ultimi anni, con l’indebolire il movimento stesso. E’ auspicabile, in prospettiva, un’aggregazione di sigle e di voci, che renda più semplice e ottimale lo sviluppo delle singole competenze e professionalità. In modo da poter fornire migliori strumenti di tutela e difesa per i consumatori, i cittadini e le famiglie.

Il quadro normativo italiano a difesa dei diritti dei consumatori è in linea con quello sviluppato dall’Unione Europea, basti pensare che Oggi il consumatore può disporre del fondamentale strumento del Codice del Consumo, una preziosa risorsa per risolvere la maggior parte dei problemi che possono insorgere tra cittadino e azienda.

Se il quadro normativo si è arricchito a vantaggio del consumatore è grazie soprattutto alle numerose direttive comunitarie che nel corso degli anni sono intervenute a regolare alcuni dei settori chiave del diritto consumerista. Dalla sicurezza alimentare ai trasporti, dal roaming alle garanzie post compravendita, le politiche UE a difesa dei consumatori si sono contraddistinte per la continua ricerca di un’armonizzazione normativa transfrontaliera. Ma la strada per una difesa totale e organizzata dei diritti e degli interessi dei consumatori è ancora lunga e lastricata di ostacoli.