Adoc: “favorevoli alla regolarizzazione dei migranti impiegati nei campi. Passo importante per la lotta al caporalato”

Ogni anno lavorano nei campi 1 milione e 100mila persone: quasi 350mila è rappresentata da manodopera stagionale straniera che, a causa delle restrizioni per arginare la diffusione del Covid-19, non potrà prestare la propria opera nei lavori stagionali nelle campagne italiane.

 

«Sul tavolo c’è un provvedimento che riguarda i problemi seri di un comparto importante per l’economia italiana come quello agricolo», che riguarda milioni di persone e che impatta sul «prezzo con cui i prodotti arrivano sulle nostre tavole. Motivo per il quale il consumatore riveste un ruolo decisivo in quanto con le sue scelte di acquisto può contribuire al contrasto del caporalato scegliendo prodotti e marchi che garantiscono una filiera trasparente e la sostenibilità sociale ed ambientale” – le parole del Presidente dell’Adoc Roberto Tascini.

 

“Da sempre come Adoc ci battiamo per promuovere la legalità e la sicurezza nei rapporti di lavoro dei settori agricolo, dell’edilizia e del manifatturiero, al fine di prevenire lo sfruttamento dei lavoratori, soprattutto immigrati, e offrire un’importante supporto alle persone impiegate in lavori stagionali, sottopagati e sfruttati attraverso servizi di informazione e assistenza che portino alla denuncia del “caporale”, ma anche servizi di intermediazione lavorativa, attraverso la collaborazione con aziende che intendono aderire al progetto, che favoriscano il regolare inserimento nel mondo del lavoro”- continua Tascini. “Motivi per il quale riteniamo che la regolarizzazione di questi lavoratori, fino a ora “invisibili” nel tessuto economico sia una chiave di svolta per la lotta al caporalato”.