[vc_row type=»in_container» full_screen_row_position=»middle» scene_position=»center» text_color=»dark» text_align=»left» overlay_strength=»0.3″ shape_divider_position=»bottom»][vc_column column_padding=»no-extra-padding» column_padding_position=»all» background_color_opacity=»1″ background_hover_color_opacity=»1″ column_shadow=»none» column_border_radius=»none» width=»1/1″ tablet_text_alignment=»default» phone_text_alignment=»default» column_border_width=»none» column_border_style=»solid»][vc_column_text]La transizione all’economia sostenibile non può fare a meno dei Consumatori.
Per questo obiettivo Adiconsum, Adoc e Federconsumatori partecipano al progetto Consumerlab che valorizza le migliori pratiche e i casi di successo per evidenziare le Imprese che presentano una gestione sostenibile e per stimolare i Consumatori alla cultura della sostenibilità.
L’interazione costruttiva con le attività produttive favorisce scelte consapevoli; è cambiata la sensibilità con cui i Consumatori vogliono essere ascoltati, capiti e serviti, soddisfatti; si è affermato un nuovo modo di avere bisogno, desiderare e sognare, quindi di scegliere.
Ai Consumatori va garantito un ruolo determinante tra gli stakeholder delle Imprese; devono partecipare attivamente alla redazione dei Bilanci di Sostenibilità non più come spettatori ma come attori. Oggi i Bilanci non sono alla portata dei Consumatori, vanno resi più semplici e comprensibili. Occorre passare “dal dire al fare” perché una gestione produttiva effettivamente sostenibile induce consumi sostenibili.
I Consumatori devono poter capire se un Bilancio di Sostenibilità rappresenti veramente una Impresa profittevole conseguente ad un modello di gestione credibile nel Mercato (sistema Produzione-Consumo), compatibile con il Territorio (sistema Ambiente-Biodiversità), responsabile verso la Società (sistema Istituzioni-Comunità); un modello capace di garantire sviluppo equilibrato, benessere durevole, rispetto del bene comune e dell’interesse generale, impegnando la legalità come strategia globale.
Ogni Impresa deve porsi la domanda (e dare la risposta ai Consumatori) se, in qualche modo, la sua attività non abbia vizi occulti, non apporti danni collaterali, non trascuri rischi incontrollati. In pratica dimostri di avvantaggiare (creando valore condiviso ) e non svantaggiare (eliminando impronte, ostacoli e turbative) le comunità che, direttamente o indirettamente, sono interessate.
Una gestione sostenibile, adottata come scelta strategica concreta, misurabile e non autoreferenziale, conviene perché è funzionale alla competitività, oltre che alla reputazione.
La partecipazione attiva dei Consumatori, affermata con l’efficacia «terza» delle Associazioni di tutela, consente al mercato di chiarire quali sono realmente le Imprese che, attraverso un Bilancio di Sostenibilità accessibile, si dimostrano solide, per bene, lungimiranti e generose.
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