28 giorni, rimborso anche per chi ha cambiato operatore o chiuso l’utenza

[vc_row type=»in_container» full_screen_row_position=»middle» scene_position=»center» text_color=»dark» text_align=»left» overlay_strength=»0.3″ shape_divider_position=»bottom»][vc_column column_padding=»no-extra-padding» column_padding_position=»all» background_color_opacity=»1″ background_hover_color_opacity=»1″ column_shadow=»none» column_border_radius=»none» width=»1/1″ tablet_text_alignment=»default» phone_text_alignment=»default» column_border_width=»none» column_border_style=»solid»][vc_column_text]A seguito del dispositivo di sentenza del Consiglio di Stato gli operatori telefonici dovranno restituire in fattura quanto pagato in più dai consumatori a fronte della fatturazione ogni quattro settimane rispetto a quella mensile.

Per Adoc è una tardiva vittoria dei consumatori che lascia comunque l’amaro in bocca: “La sentenza del Consiglio di Stato mette finalmente fine ad una situazione iniqua e dannosa che è durata fin troppo – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – a causa del lungo lasso di tempo intercorso tra i primi atti dell’Autorità e la decisione del Consiglio di Stato.”

A fronte della sentenza, dunque, i consumatori  hanno diritto ad essere pienamente rimborsati del mal tolto e questo, secondo l’ADOC, indipendentemente dal fatto che siano ancora clienti dell’operatore che ha – a suo tempo – modificato unilateralmente la fatturazione con cadenza a 28 giorni.

“A nostro avviso – precisa Tascini – la sentenza è chiara ed esplicita e non può essere soggetta ad interpretazioni. La restituzione dei giorni erosi deve avvenire in maniera automatica e tempestiva. Anche chi nel frattempo ha cambiato operatore o ha chiuso l’utenza dovrà essere tutelato: esortiamo l’AgCom a definire quanto prima modalità di rimborso adeguate in favore di quei consumatori che non siano più clienti dell’operatore artefice della fatturazione a 28 giorni, che ad oggi versano in una situazione di totale incertezza.

Resta inteso che la scelta in favore di soluzioni alternative – eventualmente proposte dagli operatori –  rispetto alla restituzione automatica dei giorni di servizio non fruiti è rimessa alla autonoma ed esclusiva valutazione del consumatore, ma dovrà essere sempre proposta nel rispetto degli obblighi di trasparenza, chiarezza e completezza delle informazioni rese.  Dovrà essere manifestata, altresì, attraverso un consenso esplicito reso in modalità opt-in. Dunque invitiamo i consumatori a riflettere attentamente prima di accettare la proposta alternativa, la quale comporterà la rinuncia alla restituzione automatica.”

Esortiamo i consumatori , infine, a segnalarci eventuali atteggiamenti dilatori o ostruzionistici da parte dei gestori telefonici, per valutare ulteriori iniziative ed azioni in favore degli utenti danneggiati.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]